domenica 18 settembre 2011

Stattene a casa.

Qualche giorno fa vado al cinema con D. ed un caro amico. Un film del filone "Marvel", dove l'eroe di turno deve per forza di cose puntare sulla fisicità e forse per la prima volta sulla forza della paura. Siccome penso che l'arte, specie ai massimi livelli di diffusione possa benissimo essere strumento di diffusione di idee e concetti, spesso a beneficio della classe dominante che detiene le redini della collettiva rieducazione, ironicamente mi balza alla mente se anche non possa essere il tentativo di giustificare anni bellici in nome della sicurezza.
Nello stile: "ok, forse abbiamo calcato un po' la mano.. però capiteci.. la paura.. occorre una reazione adeguata altrimenti ci cacciano nel caos" -quello senza k.
Ma non è del film in sé che volevo parlare, bensì di una serie di - chiamiamole - coincidenze che a partire dal film hanno cominciato a scorrere davanti ai miei occhi.

Ad un certo punto un personaggio, credo la bellona di turno (davvero bella tra l'altro) dice per rincuorare il protagonista, una cosa del tipo: "hai vinto nel momento in cui non hai rispettato le regole!" TACK !
Finisce il film.. esco e vedo le solite locandine dei films in programmazione.
Una di esse recita tra gli slogan-teaser: le regole sono fatte per essere infrante. TACK !
Torno a casa. Accendo il televisore, vediamo se c'è un documentario interessante, oppure un film horror per finire la serata.. scorrendo i canali arrivo giusto giusto in uno spot commerciale che ci fa sapere che se vuoi essere figo devi non rispettare le regole. Precisamente che "chi l'ha detto che le regole sono l'unica strada ?".. TACK ! Naturalmente per poterlo fare devi acquistare il loro prodotto. Un po' come la trasgressione "istituzionalizzata". Quella che il solito Tg-Scostume e Società sbandiera come: la nuova trasgressione dagli Stati Uniti... dove Stati Uniti sta come un marchio di qualità "Think Cool", ma vabbè lo so che se dico queste cose poi sono anti-democratico. (1)

Non è un bel periodo per il paese dove vivo (e vegeto a sto punto) e sembra proprio che il non rispetto delle regole, giuste o meno che siano, sia quel quid che ti consente di vivere la vita sopra la testa di tutta la massa destinata ad una piatta ed inutile esistenza (2). Se casomai esistesse ancora qualche anima candida basterebbe che ascoltasse l'orgogliosa intervista di una delle tante passeggiatrici di lusso che si attaccano al capezzolo del potere di b. da Arcore, tanto per fare un esempio.
Anche per me che ne sto parlando ora, pare di ripetere le solite cose, per la solita indignazione che non approda a nient'altro che un mal di fegato.
Serve a niente sottolineare, mettere in guardia, puntare il dito, mostrare un esempio migliore di questa cloaca che è il pensiero tendenzialmente dominante ?
Anche perché non capisco. Se non è un modo di pensare che deve passare, allora cos'è ? In mezzo a certa gioventù facebookiana (3), ad incazzati di ogni età che non sanno nemmeno loro davvero perché lo sono, che cosa potresti vendere meglio se non questo messaggio ?
LE REGOLE SONO UN OSTACOLO ALLA TUA FELICITA'.

E' ancora possibile dire di NO ?
Dopotutto perché no ? Se vuoi rifarti delle tue frustrazioni, davanti a chi se la cava sempre e comunque, mentre tutti gli altri vanno avanti e tu, coglione (ricorderete l'appellativo dato dal premier a tempo perso a chi vota per la ...sinistra ? vabbè..) sei costretto (da cosa poi ?) a "rimanere a casa" come dice la tipa dell'intervista? Brutto e coglione che non sei altro. Manco la figa ti meriti. E sappiamo quanto sia importante per noi dimostrare di essere "uomini veri".


Non cerchiamo aiuto da un nome delle istituzioni. Con che faccia (ma la troverebbero.. state tranquilli) potrebbero venirti a parlare della giustizia del rispetto delle regole e delle Leggi, quando se non loro, un loro scagnozzo viene sorpreso con le mani nella marmellata ?
Le regole, la legalità, che poi è ciò di cui si tratta.. parole orfane di appeal, di sostenitori accaniti. Pena essere giustizialisti, ma tant'è...

E allora dove sta davvero, l'oltraggio alla massificazione, lo schiaffo all'omologazione, la vera trasgressione in una situazione come quella sopra descritta, se non quella di rispettare quella debole traccia che tutti, in teoria, ci siamo dati per vivere civilmente nella società ?
Credo sia lapalissiano questo concetto, ma come mai certe ridondanze mediatiche risultano sempre di nuovo grido ?



[note]
(1) Nell'immaginario giovanile dei primi anni '80, tra i miei amici era molto in voga l'assioma che tirannide/comunismo = tutti vestiti uguali, tutti con le stesse cose. Da qui per contro che libertà = ognuno vestito come vuole - e però - tutti scelgono di consumare la stessa cosa.
(2) Nel mio immaginario invece spesso vedevo una marea di gente stipata in un luogo che poteva essere una valle desolata di un improbabile pianeta su di uno sperduto sistema planetario. Quasi un girone dantesco dove tutti lottano - chi più chi meno - per sopravvivere e dove ognitanto un qualcuno fuoriesce dalla massa per mettere il proprio piede sulla faccia di chi gli sta sotto utilizzandola come staffa per emergere.
(3) Mi riferisco a quella dei link talmente stupidi e pieni di luoghi comuni e che proprio per questo hanno tanto séguito perché talmente insulsi che mettono d'accordo tutti. Una sorta di stupidità "Coloradiana" (hanno dovuto crearne un programma uguale a Zelig, dato che il titolo di quest'ultimo poteva indurti addirittura a vedere il film omonimo di Allen).

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